Accogliamo con grande piacere la proposta di Diego Meneghini e Roberto Mazzucato che intendono mettere in evidenza la diversità tra il gioco compulsivo e passivo di Slot e VLT rispetto a quello impegnativo e competente della Scommessa Ippica.
Oltre a sottolineare l'aspetto sociale ed economico di un indotto, quello ippico, che bene o male coinvolge e permettere di vivere a decine di migliaia di persone, è nostro dovere rilanciare e valorizzare una Scommessa classica come quella sui Cavalli e ridare dignità ad un settore che, come possiamo vedere nei Paesi più civili del Mondo, potrebbe essere assai migliore di come lo viviamo oggi in Italia.
Il dilagare delle Slot-machines è un gravissimo problema che riguarda purtroppo l'intera società, non è legato direttamente al settore ippico e non può essere certamente la riforma ippica a risolverlo.
Occorre anche ricordare che gli ippodromi, come tutti gli altri luoghi pubblici, già con le normative attuali possono ospitare qualsiasi tipo di gioco, Slot e Vlt comprese, e molti già lo fanno.
Con la proposta di riforma denominata Lega Ippica Italiana si cerca di tamponare il danno che Slot ed altri giochi hanno fatto alla scommessa ippica, destinando la parte che spetterebbe allo Stato sul prelievo dai vari giochi che si svolgono dentro gli ippodromi a favore del comparto ippico.
Anche tutto il prelievo, altrimenti destinato allo Stato, sulle scommesse ippiche raccolte in Ippodromo resterebbe al comparto e questo dovrebbe indurre le Società di Corse a portare più pubblico ad assistere direttamente alle Corse.
Ma la triste realtà e che già con le normative attuali si inducono gli ippodromi (come avviene per attività tipo bar, circoli, tabaccherie), per meri fini economici, a diventare ancor più luoghi che offrono ogni tipologia di gioco, perdendo forse di vista quella che è la funzione principale per cui sono stati costruiti, cioè le Corse di Cavalli. Occorre quindi riflettere bene sul tipo di ippodromi che vogliamo avere per il futuro, perché se vogliamo valorizzare e rilanciare l'ippica anche come spettacolo, e non solo sportivo, occorre riqualificare gli ippodromi come centri di aggregazione che accolgano nel modo adeguato un pubblico composito, formato da scommettitori ed appassionati, rilanciando il ruolo fondamentale dei Proprietari, ma anche da famiglie e da cittadini che si vogliono godere la bellezza dei cavalli o più semplicemente di una bella giornata all'aria aperta.
In questa ottica sarebbe quindi più utile prevedere all'interno degli ippodromi attività collaterali dedite all'intrattenimento, quali ristoranti, bar, centri benessere, mercatini, negozi, attrattive per i ragazzi e per i bambini e non solo, piuttosto che concentrarvi ogni tipo di gioco o scommessa, portandosi dietro una platea diversa, che in teoria dovrebbe essere esclusivamente maggiorenne.
A nostro modo di vedere l'ideale sarebbe una soluzione intermedia, peraltro già esistente in alcune città, che prevede strutture all'interno dell'area dell'ippodromo, ma riservate esclusivamente ai maggiori di 18 anni, molto controllate da un punto di vista di ordine pubblico, dove concentrare l'effettuazione di tutti i tipi di giochi (bingo slot-machines e quant'altro) con il ritorno economico per l'ippica previsto dal testo di legge di Lega Ippica Italiana, e concentrare l'attività dell'ippodromo su eventi di intrattenimento e sull'effettuazione delle Corse dei Cavalli, con relativa raccolta delle scommesse e la presenza obbligatoria di una agenzia ippica all'interno che raccolga il gioco a livello nazionale.
Purtroppo, come si evidenzia nel servizio citato da Diego e da Roberto, le Slot-machines stanno diventando una vera e propria piaga sociale, ma occorrerà l'intervento del Legislatore per porvi un freno. La nostra idea di riservarle esclusivamente a locali riservati ai maggiorenni, togliendole da bar e locali pubblici aperti a tutti, come le tribune degli ippodromi, potrebbe già essere un primo passo importante.