Milano, 6 Maggio 2013: Imprenditori Ippici Italiani, dopo aver promosso un convegno sul tema il giorno 4 marzo 2013, si sono nuovamente riuniti con lo scopo di definire il proprio sostegno ad una riforma che possa consentire al comparto ippico di superare questo momento tremendo e ritornare ai fasti dei tempi passati.
Inutile rimarcare che il sistema attuale, completamente gestito dai Ministeri e dai burocrati, ha dimostrato tutta la sua inadeguatezza, e quindi siamo favorevoli ad una riforma che preveda una gestione diretta del settore da parte degli operatori, sia per la parte strategica che per quella programmatica, tecnica e di sviluppo economico, lasciando ai Ministeri competenti solo le funzioni di controllo.
In questo senso riteniamo che il progetto Lega Ippica Italiana risponda al requisito fondamentale che dovrà avere la riforma, e dobbiamo constatare che ancora oggi è l'unico progetto concreto esistente.
E' fuori dubbio che la realizzazione di qualsiasi riforma debba anche comprendere un rinnovamento totale della mentalità con cui questo settore intenda ripartire, e ci riferiamo sia alla necessità di sganciamento da qualsiasi forma di assistenzialismo, sia al tema etico.
Imprenditori Ippici Italiani dichiara così il proprio sostegno al Progetto di Lega Ippica Italiana ma intende porre alcuni appunti e suggerire delle migliorie:
Composizione del Consiglio Direttivo (Governance)
La proposta di legge prevede un Consiglio Direttivo composto da 9 elementi:
- il Presidente, eletto dall'assemblea dei Soci, super partes, tra persone di elevata esperienza manageriale e comprovata terzietà rispetto alle componenti del settore
- 4 membri designati dai Soci appartenenti alle categorie di allevatori/proprietari, 2 del trotto e 2 del galoppo.
- 4 membri designati dai Soci della categoria Società di gestione degli ippodromi.
Su questo argomento ha lavorato una nostra specifica Commissione in cui hanno partecipato anche un rappresentante di ANAC ed uno di SIRE. La relazione della suddetta Commissione presieduta dall'Avv. Tabone ritiene che la struttura giuridica garantisca che nessuna categoria possa prevalere sull'altra ma, la forte rappresentanza degli ippodromi potrebbe farsi sentire quando il Consiglio dovrà decidere l'entità delle risorse ad essi destinate ed i criteri di ripartizione fra i vari ippodromi. Occorre quindi, quanto meno, preoccuparsi che la struttura "tecnica" facente capo al Direttore Generale che si occuperà di contrattualizzare il rapporto con gli ippodromi, ne valuti obiettivamente i requisiti, la qualità di gestione e tutto quanto riguarda le risorse destinate al finanziamento di progetti strutturali, di adeguamento o di miglioramento che i singoli ippodromi dovranno presentare. In altre parole riteniamo che il rapporto economico tra Lega e Ippodromi debba essere vincolato da Piani industriali di sviluppo e legato ai risultati ottenuti, su base annuale, rispetto agli obiettivi. Non si potrà più basarsi sul concetto che gli Ippodromi debbano essere assistiti ma occorrerà impostare una collaborazione che si basi sullo stimolo, sul progetto e sul premio a risultato raggiunto.
Organismi Tecnici
La riforma prevede la ricostituzione di quelli che una volta si chiamavano Enti tecnici e che hanno garantito fino alla loro esistenza che le scelte tecniche fossero fatte con competenza e razionalità. Dopo la loro eliminazione si è persa gradualmente ogni visione tecnica, giungendo all'attuale caos.
Nel disegno di legge è quindi prevista la nascita di 2 commissioni, una del trotto ed una del galoppo, i cui membri saranno nominati dalle rispettive associazioni di categoria.
A nostro avviso questo è un organo per certi versi più importante del Consiglio.
E' infatti in questa sede che i rappresentanti delle Associazioni di allevatori, proprietari, allenatori, guidatori, fantini, gentlemen ecc... dovranno impegnare tutta la loro professionalità e competenza per
proporre o contribuire a rilasciare un proprio parere tecnico circa i criteri per la composizione dei calendari, dei programmi di corsa e dei Grandi Premi che favorisca la giusta crescita e valutazione del nostro patrimonio animale.
Quindi, a prescindere da chi li nominerà, i componenti dovranno essere figure di vertice delle rispettive categorie, unanimemente riconosciuti a livello nazionale ed internazionale.
Antidoping e Giustizia Sportiva
Fra le competenze della Lega Ippica è prevista l'esecuzione di ogni servizio amministrativo e tecnico funzionale allo svolgimento delle corse e alla raccolta delle scommesse, ad eccezione dei controlli antidoping. Di fatto nella proposta di legge si lasciano tutte le competenze circa l'esecuzione e la certificazione dei controlli antidoping in mano alla struttura attualmente esistente, Unire Lab.
Visto l'attuale pessimo funzionamento del sistema antidoping, peraltro a costi altissimi, che ha consentito di fatto che in Italia il doping non fosse punito in modo deciso e tempestivo, lasciando varie vie di fuga a chi ha utilizzato prodotti vietati, si ritiene assolutamente necessario che la Lega abbia il controllo totale di tutto il settore, a partire dalla stesura dei regolamenti fino all'esecuzione e la certificazione dei prelievi.
Le Associazioni nazionali di Veterinari e Produttori di farmaci hanno messo a disposizione la loro esperienza e le loro conoscenze per contribuire a stipulare i nuovi regolamenti, che dovranno prevedere anche la netta distinzione fra prodotti curativi e prodotti dopanti, necessaria per un più giusto intervento sanzionatorio nei confronti dei trasgressori.
Al momento, nella proposta di legge, fra le competenze di Lega Ippica, non è compresa l'istituzione e la disciplina dell'albo dei giudici di gara, la definizione dei criteri per la composizione delle giurie e la nomina delle medesime, che quindi rimangono di competenza del Mipaaf. Ci sembra che non ci sia nessun motivo logico su tale decisione, tutte le componenti che riguardano la giustizia sportiva dovrebbero essere "garantite" da Lega Ippica. Su questo tema intendiamo prendere visione del Regolamento approntato dalla Commissione Giustizia Sportiva del Comitato Pre-Lega in collaborazione con importanti esperti del Settore in materia.
Scommessa ippica
La proposta di legge prevede che Lega Ippica valuti trimestralmente l'andamento delle scommesse su base ippica e che possa formulare proposte al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e all'AAMS, ai fini di eventuali modifiche alle modalità e caratteristiche delle scommesse, sulle quali ha parere vincolante.
Tale proposta, pur essendo già migliorativa rispetto lo status attuale, non va ad incidere concretamente sul problema che ha decretato, insieme ad altri fattori, il crollo del gioco sulle scommesse ippiche, e cioè
l'immobilismo di Aams circa le riforme. E mentre gli altri giochi, dal bingo alle slot, dal Grattaevinci ai giochi on-line, sono continuamente rinnovati ed adeguati alle richieste del mercato, la scommessa ippica è stata messa in un angolo da condizioni svantaggiose sia di tipo fiscale che tecnico sulle quali Aams non è voluta intervenire nonostante le sollecitazioni del comparto ippico.
Proponiamo di prevedere all'interno di Lega Ippica Italiana la creazione di una struttura tecnica in grado di elaborare nuove scommesse o modifiche a quelle esistenti in modo da intercettare tempestivamente le necessità del mercato dei giochi, formulando proposte che Aams dovrà valutare, solo sotto l'aspetto legislativo, entro un tempo limite di 60 giorni.
In questo modo il comparto ippico potrebbe riacquisire il controllo del prodotto commerciale che dovrà determinare l'autosufficienza richiestaci dalle istituzioni e dalla politica.
La funzione degli ippodromi nell'ippica del futuro
Anche se in parte lo sono già attualmente (di fatto non hanno bisogno di nessuna nuova normativa) con la proposta di legge di Lega Ippica Italiana si inducono, per meri fini economici, gli ippodromi a diventare ancor più luoghi che offrono ogni tipologia di gioco, perdendo forse di vista quella che è la funzione principale per cui sono stati costruiti, cioè le Corse di Cavalli. Occorre comunque riflettere bene sul tipo di ippodromi che vogliamo avere per il futuro, perché se vogliamo valorizzare e rilanciare l'ippica anche come spettacolo, e non solo sportivo, occorre riqualificare gli ippodromi come centri di aggregazione che accolgano nel modo adeguato un pubblico composito, formato da scommettitori ed appassionati, rilanciando il ruolo fondamentale dei Proprietari, ma anche da famiglie e da cittadini che si vogliono godere la bellezza dei cavalli o più semplicemente di una bella giornata all'aria aperta.
In questa ottica sarebbe quindi più utile prevedere all'interno degli ippodromi attività collaterali dedite all'intrattenimento, quali ristoranti, bar, centri benessere, mercatini, negozi, attrattive per i ragazzi e per i bambini e non solo, piuttosto che concentrarvi ogni tipo di gioco o scommessa, portandosi dietro una platea diversa, che in teoria dovrebbe essere esclusivamente maggiorenne. Il rischio, tanto per rendere meglio l'idea, è di ottenere, all'interno della tribuna piena di slot-machines, una massa di giocatori talmente "catturati" dal gioco compulsivo che si disinteressano totalmente delle Corse dei Cavalli.
Potrebbe essere proponibile una soluzione intermedia, peraltro già esistente in alcune città, che prevede strutture all'interno dell'area dell'ippodromo dove concentrare l'effettuazione di tutti i tipi di giochi (bingo slot-machines e quant'altro) con il ritorno economico previsto dal testo di legge, e concentrare l'attività dell'ippodromo su eventi di intrattenimento e sull'effettuazione delle Corse dei Cavalli, con relativa raccolta delle scommesse e la presenza obbligatoria di una agenzia ippica all'interno che raccolga il gioco a livello nazionale.
Impegno per l'emersione del lavoro nero e fondo per la Cassa Previdenza
Vista l'importanza, a livello nazionale, del generare nuovi posti di lavoro, e per andare incontro alle problematiche di tipo sociale e previdenziale che riguardano la mancata erogazione della pensione di allenatori, guidatori e fantini, si propone l'accantonamento di un fondo economico specifico per i seguenti scopi:
- integrazione di risorse per la Cassa di previdenza dei professionisti, che però dovranno rivedere i meccanismi di contribuzione in modo tale che sia adeguatamente finanziata anche con i contributi che dovranno versare obbligatoriamente.
- potenziamento e istituzionalizzazione del Fondo Artieri
Per definire questo delicato tema si propone la formazione di un team di esperti che ponga, in tempi brevissimi, le basi tecniche su cui fondare questi due strumenti che, oltre a creare certezze per il futuro degli operatori, debbono generare un ciclo virtuoso che faccia emergere interamente il lavoro nero, piaga del nostro settore.
Il Ministero Economia e Finanze si è già dichiarato sensibile a questo argomento per cui si chiederà al Mef una sorta di defiscalizzazione che attenui l'impatto economico di tali iniziativa e non aggravi i costi delle Scuderie.
Cavalli a fine carriera
Vista la preoccupazione di molti proprietari su questo delicato tema, si propone la creazione di un fondo per il mantenimento, su terreni demaniali appropriati, messi a disposizione dallo Stato, dei cavalli giunti a fine carriera che non avranno garantita una sistemazione adeguata, con eventualmente un contributo una-tantum da parte di coloro che si vorranno avvalere della suddetta opportunità.
Salute del Cavallo
Si propone la costituzione di una Commissione specifica che affronti la tematica del benessere e della salute del Cavallo
Utilizzo Immagini
Si auspica che, con l'avvento di Lega Ippica Italiana, si possa riuscire ad invertire il trend attuale e a valorizzare il prodotto Corse dei Cavalli a tal punto da riuscire a vendere le immagini dello spettacolo sportivo e di tutto il bellissimo mondo che gli gira intorno.
Raggiunto questo obiettivo riteniamo si possa generare un monte di risorse che andranno distribuite agli attori dello spettacolo ippico ed a rafforzare ulteriormente l'integrità e la disponibilità di queste componenti nei confronti del pubblico.
Contributi agli Ippodromi
Nella relazione tecnica che accompagna il progetto Lega Ippica si evidenziano due aspetti che nel testo del disegno di legge non sono affrontati. Il primo è la ripartizione fra montepremi e spettanze degli ippodromi, prevista nel piano economico con il rapporto di 60% a 40% .
Tale rapporto può essere giustificato per i primi 4 anni, nei quali una consistente somma andrà destinata a progetti di riqualificazione degli ippodromi oggi in condizioni pessime, mentre per gli anni successivi si ritiene di ritornare ad un più equo rapporto di 2 a 1. Ovvio che le somme stanziate per progetti che non verranno poi realizzati, non saranno erogate abbassando quindi lo stanziamento effettivo. Il secondo è lo stanziamento preventivato per i costi della televisione: quello previsto nel piano economico ci pare sovrastimato, in quanto si ritengono già eccessivi i 9 milioni previsti dall'ultimo bando predisposto da ASSI, sia tenendo conto che la quota per la produzione delle immagini, attualmente a carico degli ippodromi, è già compresa nelle competenze a loro spettanti, sia considerando una migliore gestione della televisione ippica, attualmente pessima, compresa la definitiva soluzione del problema dello sfruttamento dell'immagine dei protagonisti, cavalli, driver, fantini ecc... e rapportandosi agli altri sport.
Tutela dell'allevamento
Con la crisi economica del settore ippico, sommata a quella generale, è entrato in difficoltà il settore che è l'anima dell'ippica, la spina dorsale sulla quale si basa tutta la filiera: l'allevamento.
Basti pensare che per il solo trotto, da una produzione annua di oltre 5.000 puledri si è passati, nel 2012, a soli 2.600 puledri registrati, con funeste previsioni per il 2013 di 2.000 nati e per il 2014 intorno ai 1.500 nati.
Questa riduzione così drastica, oltre alla chiusura di molti allevamenti (anche storici ed importanti) potrebbe portare ad una mancanza di puledri per mantenere attivo il sistema ippico italiano, portandoci ad un progressivo quanto rapido "spegnimento" dell'intero comparto.
Come tutti ben sanno l'allevamento italiano, grazie agli investimenti fatti negli anni passati, é arrivato ad un livello qualitativo di valore mondiale. Purtroppo è ormai certo un suo arretramento nei prossimi anni, visto che gli allevatori, per contenere le perdite economiche, hanno ridotto non solo la produzione ma anche il budget previsto per le monte, considerata la speranza minima, se non nulla, di ricavare qualcosa dalla vendita dei puledri.
La riduzione del montepremi (di oltre il 50% negli ultimi 2 anni) sommata alla contestuale eliminazione delle provvidenze e alla follia dei pagamenti mai ricevuti, ha fatto si che tutte le aziende che si basano sull'allevamento, sia grandi che piccole, comprese quelle che hanno ottenuto buoni risultati in pista, negli ultimi anni hanno avuto bilanci nettamente in rosso senza nessuna possibilità di salvezza, e questa situazione ha fatto si che molti "mollassero".
Occorre quindi che la riforma preveda dei meccanismi certi di tutela dell'allevamento, come il ripristino delle provvidenze distribuite solo seguendo criteri meritocratici basati sulla qualità della produzione, con una adeguata destinazione di risorse economiche, presenti ma non sufficientemente determinate nella proposta di Lega Ippica Italiana.
Proponiamo quindi che, in collaborazione col Mipaaf, si attuino Piani di sviluppo e di investimento dedicati all'Allevamento, come viene fatto per tutte le altre attività agricole, destinati unicamente alle Aziende Agricole.