E' indubbio che quando si parla di " SALUTE", il concetto di " PREVENZIONE" rappresenta uno dei principi fondamentali su cui far convergere scelte ed azioni.
Quando poi ci si trova nell'ambito delle malattie infettive trasmissibili, l'efficacia della PREVENZIONE è subordinata all'attuazione di strategie sanitarie che prevedono sinergia tra "Misure di carattere generale (igiene, epidemio sorveglianza, controllo delle movimentazioni... )" e "Misure di profilassi vaccinale".
Così è per la Rinopolmonite equina, malattia infettiva da Herpes virus (EHV1), altamente contagiosa, caratterizzata da diversi quadri clinici (infezione respiratoria, aborto, encefalite), ma anche in grado di rimanere " latente" in " soggetti reservoir" (c.d portatori sani) i quali protraggono nel tempo il rischio di contagio all'interno dell'allevamento ed elevano il rischio di diffusione del virus sul territorio.
Tutte le patologie riferibili alla Rinopolmonite, oltre ad essere invalidanti per la salute dei cavalli, hanno impatto negativo sulla produttività e l'economia del settore, con particolare attenzione per il comparto dell'allevamento, dove la "perdita di una gravidanza", in seguito ad aborto, rappresenta già di per sé un evento poco "ammortizzabile". Figuriamoci quale potrebbe essere l'impatto qualora la natura infettiva dell'aborto mettesse a rischio l'intero parco fattrici o fosse causa della diffusione del virus e del contagio per le altre categorie di cavalli presenti (adulti e/o puledri).
La corretta applicazione dei piani vaccinali anti aborto è quindi da considerarsi parte integrante e fondamentale, per ogni strategia sanitaria mirante al controllo della malattia e della sua diffusione nonché strumento di tutela per la salute dei cavalli.
Ora, da più di qualche mese, il reperimento dei vaccini autorizzati nei confronti della Rinopolmonite Equina (Pneumoequine di Merial o Equip EHV 1-4 di Zoetis) è diventato, via via, sempre più difficile e al momento possiamo considerare la cosa davvero " impossibile". Le scorte, ci dicono i rivenditori, sono ormai esaurite e non solo a livello nazionale!
Chi si occupa di allevamento equino o ne conosce le caratteristiche e la tempistica (durata della stagione di monta con disponibilità del seme da febbraio a luglio e una gravidanza di 11 mesi) è ben consapevole che a Gennaio 2016, il protocollo vaccinale previsto per la prevenzione dell'aborto (consistente nei tre interventi di routine al 5°, 7° e 9° mese di gravidanza), può dirsi correttamente concluso solo per una parte delle fattrici ingravidate nel 2015 (parte che probabilmente non è nemmeno la più consistente) .
Sentiamo, quindi, l'esigenza di segnalare il nostro disagio e le nostre preoccupazioni alle ditte MERIAL e ZOETIS, produttrici e autorizzate all'immissione in commercio dei succitati vaccini antiaborto. Alle stesse, richiamandoci come consumatori al nostro diritto alla trasparenza dell'informazione, chiediamo delucidazioni in merito alle motivazioni che hanno impedito ed impediscono la regolare distribuzione del farmaco sul territorio nazionale e opportuni chiarimenti sulla tempistica per la re-immissione dello stesso o analogo prodotto sul mercato.
Inoltre, per quanto concerne la tutela della salute dei nostri animali e in qualità di portatori di interesse all'interno di un ben definito comparto produttivo, desideriamo richiamare l'attenzione dei Dipartimenti Ministeriali competenti, inviando p.c la presente nota alla dott.ssa Simonetta BONATI, Direttore dell' Ufficio IV - Medicinali e dispositivi veterinari - Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari (Ministero della Salute) e al dott. Gualtiero BITTINI, Dirigente dell'Ufficio PQAI VI (Anagrafe equina e benessere animale del cavallo sportivo)- Direzione generale per la promozione della qualità agroalimentare e dell'ippica (Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali).