Si è svolto a Milano il 4 Marzo 2013 presso il Palazzo delle Stelline l'incontro di Imprenditori Ippici Italiani sul tema "Progetto Lega Ippica, criticità e proposte".
La discussione ha potuto contare sulla presenza di rappresentanti di Anac e di Anact per gli allevatori, e di Aisa, Ascofarve e Sive.
Importante il contributo dell'ex Senatore Roberto Mura, il quale ha anche espresso la sua vicinanza al settore per la situazione di criticità e la sua disponibilità a farsi portatore delle istanze di III presso la politica.
Una evidenza su tutte è che in questo momento come mai prima d'ora è necessario avere una rappresentanza forte e coesa che si confronti con le istituzioni. Solo con una voce univoca e autorevole si potrà finalmente essere incisivi sul piano delle riforme necessarie al comparto affinchè "la nave non affondi".
Per raggiungere l'obiettivo di rilanciare il settore gli Imprenditori Ippici propongono una riforma in cui si preveda la costituzione di un board direttivo composto da 9 elementi, all'interno del quale coesistono e collaborano i rappresentanti di allevatori e proprietari del trotto e del galoppo, esponenti delle società di corse ed un Presidente super partes.
Ippodromi e ippici dovranno lavorare insieme senza che uno predomini sull'altro.
Una rappresentanza mista di 5 persone si è resa disponibile per creare una commissione che discuta in merito al tema della governance.
L'obiettivo finale condiviso dovrà essere il raggiungimento graduale, in 5 anni, dell'indipendenza economica e gestionale dallo Stato: l'ippica deve arrivare ad autofinanziarsi ed il passaggio deve essere graduale con un decrescere delle risorse statali in funzione di un progetto iniziale condiviso.
E' quanto mai necessario a questo proposito isolare gli elementi che fino ad ora si sono dimostrati rappresentare interessi personali e privatistici piuttosto che dell'intero comparto.
Imprenditori Ippici vuole mantenere aperto il dibattito con le associazioni di settore, convinta che un confronto costruttivo sia utile alla propria crescita, nella convinzione che si potrà trovare una concordanza di intenti e conseguentemente un Cda sostenuto da tutte le parti in causa.
Si è convinti che la proposta di legge definita Lega Ippica Italiana ed inserita nel pacchetto delega fiscale (purtroppo qui rimasta incagliata per via delle dimissioni del premier Monti) sia quanto mai valida, e che da questa si possa ripartire con una nuova proposta ampliata e condivisa trasversalmente tra tutti gli attori del settore ippico.
Oggi è lo stesso Mef a chiedere di focalizzare gli sforzi su un progetto univoco poiché è forte la volontà di dare autonomia al settore. Il momento è propizio, vista la crisi in cui versa non solo l'ippica ma tutta l'economia di stato, per premere l'acceleratore delle riforme verso l'ottenimento della tanto agognata autonomia gestionale ed economica.
Il rinnovamento totale della mentalità, il taglio di qualsiasi ponte col passato, l'annullamento degli schemi clientelari sono premesse necessarie per salvare l'ippica dall'altrimenti inevitabile declino.