Stendiamo un velo pietoso sull'intervento a Fiera Cavalli del sottosegretario Castiglione, l'uomo della correntezza dei pagamenti.
Dopo anni di tagli e di vane promesse di rilancio del settore oggi dobbiamo sentirci dire che "quest'anno sarà l'anno del rilancio della filiera ippica" e che bisogna "utilizzare in maniera più proficua le risorse".
Ma chi ci crede ancora?
Lasciamo perdere le solite inutili parole ed entriamo nei fatti: analizzando il documento del Mipaaf che introduce la nuova convenzione con gli ippodromi al punto "Linee strategiche di intervento" si evidenzia un passaggio emblematico che ci ha colpito:
"La necessità, non più dilazionabile, di adottare misure in grado di arginare il progressivo declino del settore, conduce pertanto ad individuare quale obiettivo strategico prioritario del Ministero da attuare attraverso la programmazione di medio periodo quello della stabilizzazione del comparto".
Evidentemente il Mipaaf non si rende minimamente conto della drammatica difficoltà in cui versa il settore: cosa volete stabilizzare? Siamo al collasso e ci proponete la stabilizzazione del comparto?
Allucinante!
I conti non tornano: chi dovrebbe gestire il settore si comporta in maniera negligente non occupandosi della vendita delle nostre corse alle strutture estere, quelle che funzionano, ne dell'acquisto delle corse estere che rendono molto di più (3/4 volte) di quanto costano. E' noto a tutti che il Pmu ha sempre avuto grosse difficoltà a fare accordi coi dirigenti Mipaaf e non si fa fatica a comprendere il perché.
Quindi, oltre a non chiedere i rimborsi Iva sui costi della televisione e di altre forniture (3/4 milioni per anno a favore dell'ippica) non si preoccupano neppure di commercializzare il nostro prodotto e snobbano il business delle corse estere per poi dirci che ci tagliano le risorse perché cala la raccolta delle scommesse ippiche....
I conti non tornano: riguardo al bilancio 2016-2018, allegato alla legge di stabilità in discussione ora al Parlamento, troviamo i dati consuntivi del 2015 dove, a fronte di 197,5 milioni messi a disposizione dell'ippica ne risultano spesi nei "capitoli ippici" (2295-2298) solo 194,7. Mancano perciò all'appello 3 milioni che probabilmente sono stati spesi per altre attività del ministero.
Per il 2016 si prospetta uno stanziamento di 176,8 milioni (meno 20,7 milioni ovvero meno 10,5%) ed una previsione di spesa per gli stessi "capitoli ippici" di solo 170 milioni con un altro "prelievo" di 6,8 milioni destinato non si sa a cosa per cui il taglio ammonta ad oltre 27 milioni e siamo certi che riusciranno nuovamente a toglierci anche qualcosa in più.
Tutto questo loro lo chiamano "rilancio della filiera ippica".
Ma c'è dell'altro: la nostra "vecchia matrigna", in ambito di Legge di Stabilità, ha chiesto più soldi per la valorizzazione dell'agroalimentare, "il pallino del ministro" e meno per l'attività ippica.
Adesso sappiamo chi ha chiesto il taglio dei fondi per l'ippica e dove hanno destinato la somma equivalente, dopodiché di risorse ce ne sottrarranno ancora.
Siamo forse ostaggi del Mipaaf solo per garantire un flusso economico che serve per altre competenze interne al ministero?
Così proprio non va.
Imprenditori Ippici Italiani
Venerdì, 6 novembre 2015