I Concessionari di scommesse fanno giustamente il proprio interesse e, dopo averci provato la scorsa estate ed essere stati immediatamente respinti da un ricorso al TAR del Lazio promosso da Federippodromi e PMU, ritornano all’attacco inserendo all’interno della Delega Fiscale il cosiddetto “Palinsesto Complementare”.
Con il “Palinsesto Complementare”, cosi come proposto dalla bozza di Decreto e come già in vigore per le scommesse sportive, le Agenzie potranno raccogliere Scommesse a quota fissa su una proposta di Corse estere senza riconoscere un centesimo al settore ippico italiano.
Esattamente come per le Virtuali, ma stavolta su corse di cavalli vere e proprie, magari anche belle, potendo accedere a tutto quello che viene offerto dal panorama mondiale, il Concessionario potrà offrire quote estremamente vantaggiose non avendo l’onere del prelievo a favore della filiera erodendo cosi ulteriore movimento alle corse italiane o comunque a quelle comprese nel Palinsesto Ufficiale.
Sarebbe compito del Governo tutelare la filiera ippica ed i suoi componenti considerando che ancora oggi si stimano nell’ippica circa 10.000 posti di lavoro ma sappiamo bene come vanno certe cose in Italia ed anche sul tema dei Giochi in questi giorni si sta assistendo ad una strenua difesa dei Concessionari di gioco che stanno respingendo con forza gli attacchi che il Governo aveva portato loro.
Tocca quindi all’Ippica italiana difendersi ma il sistema è sempre stato lasciato indifeso ad arte per consentire gli scempi a cui abbiamo assistito.
Purtroppo emerge nuovamente l’estrema necessità di un organismo competente e dinamico che faccia l’interesse del settore e della filiera agricola e certamente non quello dei Concessionari come avvenuto più volte in passato quando coloro che avrebbero dovuto difenderla strenuamente hanno tradito la nobile causa Questi nomi crediamo siano rimasti indelebili nella memoria degli ippici e sappiamo bene a chi fossero legati.
L’Organismo che dovrebbe gestire e tutelare il settore facendo finalmente gli interessi degli ippici ancora non esiste e sarebbe esattamente quello che, almeno nelle nostre intenzioni, dovrà essere Lega Ippica Italiana ma anche stavolta i Concessionari e le Associazioni, storicamente succubi e complici dei Concessionari, stanno cercando di rendere vano questo tentativo magari anche spalleggiati dalla burocrazia ministeriale.
Siamo alle solite, per la terza volta assisteremo ad uno scippo di cui il settore si renderà conto solo dopo averlo subito, inconsapevole ed indifeso come è sempre stato. La storia si ripete ancora una volta.
Noi faremo la nostra parte, come sempre, sarebbe l’ora che altre componenti del settore si svegliassero e combattessero per impedire questo scempio, quantomeno dissociandosi e prendendo le distanze dal vecchio sistema.
E’ ancora calda la ferita dell’imposizione delle Virtuali che come la lama di un coltello, in silenzio, hanno penetrato l’indifeso corpo della nostra ippica facendo danni irreversibili.
Ebbene, sappiate che le Virtuali hanno raggiunto quota 1.150 milioni di gioco, esattamente il doppio delle Scommesse ippiche. Lo hanno fatto partendo da zero, con un livello di proposta mediocre per non dire orribile.
Questo fa capire il potenziale di raccolta di gioco che avrebbe l’ippica se proponesse e promuovesse corse più interessanti e “pulite”.
Enrico Tuci
Imprenditori Ippici Italiani
Sabato, 7 Marzo 2015