Come proprietario di cavalli da corsa, con una lunga tradizione familiare e per mia passione, sono particolarmente interessato al rilancio dell’ippica in Italia per diverse ragioni:
1. Si tratta di un settore importante per l’economia nazionale, il suo declino, o la sua eventuale sparizione, non avrà nessuna altra attività che potrà sostituirla. L’impatto economico con l’indotto attraverso le “core” spese, ippodromi, scommettitori, proprietari, personale di scuderia, veterinari e tutte le forniture del settore, ma anche attraverso le spese periferiche per i beni e i servizi, catering, media, event management, spesso non sono riconosciuti dalle autorità competenti. Nel Regno Unito con “solo” 14.000 cavalli in allenamento, l’impatto economico è stimato in 3,4 miliardi di Sterline.
2. La salvaguardia della biodiversità e della tradizione (anche dei mestieri) merita un’attenzione particolare in un paese come l’Italia con un ricco passato riconosciuto nel mondo intero, basta pensare a nomi come Ribot, Nearco e Varenne.
3. L’ippica garantisce l’emozione di un spettacolo conviviale e coinvolgente basato sull’eleganza e con una forte valenza atletica in un ambiente naturale.
Il rilancio può avvenire nei seguenti modi:
- La promozione dell’allevamento nazionale, radicato nel territorio anche con un suo ruolo di cura delle terre e dei paesaggi.
- L’aumento delle frequentazioni degli ippodromi di grande qualità che l'Italia possiede su tutto il territorio dal Nord al Sud.
- La garanzia della regolarità delle corse.
- E,soprattutto, con un forte stimolo all’investimento nell’acquisto dei cavalli, quindi con lo sviluppo del proprietariato.
Lo scopo principale è quello di far crescere le scommesse ippiche che tuttora sono in ulteriore forte calo.
Le scommesse sono una parte inseparabile dell’organizzazione delle corse.
Il programma delle corse organizza la competizione e il suo ruolo è di far emergere i migliori atleti e di ricompensarli secondo il loro merito.
Per lo scommettitore il programma dovrebbe fornire un’ampia scelta di opportunità di scommesse che si basa su uno spettacolo unico e divertente.
Bisogna ricordare che l’ippica è finanziata principalmente dal proprietario e dallo scommettitore, a volte 50/50.
Il ruolo del cliente
Per qualsiasi Impresa (considero l’unica salvezza per l’ippica Italiana essere gestita come una vera impresa) una delle leve più importante è il cliente, nel nostro caso, quindi, il proprietario, senza il quale l’ippica non può esistere.
In primo luogo conviene rendersi conto che ci sono diversi tipi di “clienti” (proprietari), con stati di bisogno molto differenti.
Il nuovo proprietario è in una fase di apprendimento, quindi ha bisogno di un’assistenza da parte dell’organizzazione per capire questa attività sportiva complessa (spesso la lettura difficile del nostro sport è citata come una barriera “all’ingresso”).
Il proprietario, che ha iniziato la sua attività da qualche anno, deve essere ricompensato per il suo sforzo e il successo deve essere celebrato in modo che si senta al centro della “scena”.
In maniera generale la teatralizzazione delle vittorie e dei sui protagonisti è fondamentale per rinforzare l’attrattività dello spettacolo, come si fa in altre manifestazione agonistiche (Formula 1, Pallacanestro, Calcio, ecc…).
Le motivazioni del proprietario sono di diverso tipo:
- La competizione
- La dimensione sociale
- La tradizione familiare
- L’investimento
- E soprattutto la passione e l’amore per il cavallo
L’organizzazione ha il compito di accompagnare il proprietario nel suo percorso per essere un partner utile.
La tecnologia di oggi (smartphone…) permette un approccio personalizzato con una informazione precisa e offerte promozionali in modo che il proprietario si senta una persona veramente considerata.
L’accoglienza negli ippodromi è di primaria importanza, permettendo al proprietario di godere della dimensione sociale dell’ippica, dimansione che ha una tradizione centenaria.
Infine conviene lanciare un programma di reclutamento di nuovi proprietari attraverso le scuderie di “consorzio” o di gruppo.
Il loro ruolo è rendere l’investimento meno importante per ogni azionista (all'estero esistono scuderie con 100 o 1000 azionisti), ridurre il rischio e aumentare il piacere con più cavalli partenti.
La scuderia di gruppo permette un coinvolgimento pedagogico per il neofita.
Aumentare l’attrattività delle corse è la condizione necessaria per attrarre Sponsor di livello, che purtroppo difficilmente si avvicinano all'attuale mondo dell’ippica italiana.
Christian Walter