Evidentemente qualcuno non si è ancora accorto che di assistenzialismo si muore e non ha capito che se un settore non è in grado di camminare con le proprie gambe non potrà avere ne crescita ne futuro.
Ma così non la pensano i rappresentanti delle cosiddette "associazioni" che tentano di inserirsi nell'iter della Riforma proponendo un emendamento che la stravolge completamente e che tenta di lasciare tutto esattamente come prima, come se il mondo potesse tornare agli anni '80 quando i soldi arrivavano a pioggia grazie al monopolio di cui usufruivamo.
Ricordiamo che fu proprio l’incapacità delle medesime associazioni (guarda caso tutte con gli stessi dirigenti in sella) di proporre e di pretendere una riforma del sistema ippico che, alla caduta del monopolio alla fine degli anni '90, ci ha portato dove siamo.
Oggi, nuovamente, chiedono soldi "sicuri" allo Stato, 400 milioni di Euro "garantiti".
Non sono servite a niente le recenti esperienze, ricordate i 150 milioni della 185 spariti come neve al sole senza attuare la minima riforma e i 100 milioni "spariti" veramente, con la conseguente applicazione forzata del Decreto del 31/1 che stiamo tuttora pagando con lacrime e sangue?
I personaggi sono sempre gli stessi e la mentalità non si è minimamente evoluta.
Secondo loro tutto dovrebbe restare nelle mani del Ministero, in particolare "l'organizzazione dell'attività del controllo antidoping e il funzionamento della giustizia sportiva di primo e di secondo livello", evidentemente ritengono che lo Stato sia in grado di farlo ma i risultati di questo lavoro mi sembrano sotto gli occhi di tutti...
Se volete che tutto resti come è, rivolgetevi alle associazioni!
Enrico Tuci
Imprenditori Ippici Italiani
lunedì, 2 dicembre 2013
il Documento: Emendamento alla delega fiscale di On. Marinello (RU)