Da molti anni assistiamo a varie forme di ingiustizia e prepotenza perpetuate ai danni degli ippici da un sistema demenziale che sembra quasi studiato per autodistruggersi.
Purtroppo siamo molto vicini all'estinzione e abbiamo molte persone a cui attribuire questa gravissima responsabilità, persone che, ricordiamolo, sono retribuite per svolgere una professione o che sono state delegate dagli ippici stessi per rappresentarli di fronte alle istituzioni. Persone che, evidentemente, hanno fallito e che dovrebbero andare a casa e lasciare il posto a qualcuno magari più motivato e più dinamico.
Da un anno e mezzo con alcuni amici ippici stiamo denunciando qualsiasi comportamento scorretto a cui assistiamo nel settore, ed il lavoro certamente non manca, ma purtroppo osserviamo che troppe volte le persone non hanno il coraggio di farsi sentire, eppure viviamo in un momento storico che dovrebbe indurre la gente ad esigere fortemente un cambiamento, non solo nell'ippica.
Il coraggio sicuramente non manca al Dott. Paolo Santulli, fondatore dell'Associazione Parlamentare Amici del Cavallo e dell'Ippica, con cui ho avuto il piacere di parlare e verso il quale viene spontaneo ogni tipo di sostegno. La situazione da lui espressa, ci riferiamo al bizzarro cambiamento del regolamento del G.P. Anact attuato a puledri già iscrittti, evidenzia ancora una volta i due elementi critici:
-la totale assenza di competenza e di rispetto da parte di chi dirige il settore
-lo scarso impegno e/o la totale impotenza da parte di chi dovrebbe rappresentarci
Tutto ciò accade fondamentalmente perchè il sistema non lavora per migliorare il prodotto corsa, per nobilitare il lavoro degli ippici e per soddisfare il palato dei nostri clienti che, ricordiamolo, sono i Proprietari, gli Scommettitori ed il Pubblico. Il sistema attuale lavora, poco, e solo per la mera sopravvivenza, è un tirare a campare che ci porta alla morte sicura. Questa mentalità perdente si è ulteriormente aggravata col passaggio al Ministero che ha ancor più burocratizzato tutti i processi.
Ma il vento sta cambiando e finalmente si moltiplicano le voci che denunciano incongruenze del settore, in questi giorni è da sottolineare anche quella di Alessandro Raspante che mette in evidenza alcune anomalie gravi riguardo le perizie Tris e la composizione, assai discutibile, degli inviti all'ippodromo di Firenze.
Si dovrebbe anche approfondire, e lo faremo presto, la questione della trasparenza dei sorteggi delle Corse di Gruppo.
Ma la madre di tutte le ingiustizie è la rapina del Montepremi Trotto: ci stanno rubando 14 milioni, oltre il 20%, e stiamo correndo per solo 48 milioni anzichè per i 61,2 previsti dal Bilancio.
Approfondiremo
Enrico Tuci
Imprenditori Ippici Italiani
martedì, 22 ottobre 2013