In questi ultimi anni avrete forse sentito parlare di V7 e saprete che è una scommessa ippica, copiata da Paesi in cui movimenta cifre molto interessanti, che in Italia è stata fatta e messa lì, come al solito, da Aams, senza preoccuparsi molto di farla crescere, perfezionarla, promuoverla, pubblicizzarla come si fa per qualsiasi prodotto che si intenda vendere!
Direi che è stata quantomeno trascurata, se non addirittura abbandonata, ebbene sapete il volume di gioco della V7 di domenica scorsa 6 ottobre?
Reggetevi forte: 120 Euro!
Avete letto bene, non ho dimenticato qualche zero: centoventi Euro, meno di un giro di tombola della parrocchia o del circolo di un paese di periferia.
L'ennesima dimostrazione (ma serviva?) che lo Stato non deve gestire nulla, sennò fa danni, dovrebbe solo incassare una percentuale da chi ben gestisce. E prenderà di più senza spendere, pardon, sprecare, i soldi dei cittadini.
Ci chiediamo quanto costa questo baraccone?
Ci sarà un notaio per convalidare il risultato, qualche tecnico per scegliere le corse, o quant'altro?
Qualcuno che stampa le schede, l'aggio per chi vende la scommessa?
Tutto questo per far giocare in una domenica, in tutta Italia, 120 Euro?
Ma soprattutto quante opportunità di crescita, di lavoro e di benessere economico stiamo sprecando in questo settore ed in questo Paese?
Enrico Tuci
Imprenditori Ippici Italiani
venerdì, 11 ottobre 2013